A meno di dieci mesi dal matrimonio, dopo aver progettato un viaggio in Giappone e uno in Tailandia, io e il mio allora fidanzato restiamo innamorati davanti ad alcune immagini della Garden Route. In un attimo decidiamo di cambiare meta per il nostro viaggio di nozze e in due settimane organizzo la nostra avventura in Sudafrica, tra Cape Town e Cape of Good Hope, la Garden Route (Plettenberg Bay, Mossel’s Bay, George, Gordon’s Bay, Hermanus, Knysna e Port Elizabeth) e l’entroterra (Swellendam, Stellenbosch, Outdshoorn).

Abbiamo volato con Emirates per e da Cape Town, con scalo a Dubai. All’arrivo abbiamo noleggiato una macchina e abbiamo iniziato il nostro tour attraversando paesaggi mozzafiato, passando dall’acqua cristallina dell’oceano al deserto pieno dell’entroterra, dal silenzio dei paesini affacciati sul mare alle caotiche metropoli di Città del Capo e Port Elizabeth. Il Sudafrica dal vivo è ancora più bello di quello che appare in foto, con il sole che tramonta sulla cima della Table Mountain, la sensazione di raggiungere l’orizzonte al Cape of Good Point e l’esperienza straordinaria di toccare con una sola mano due oceani, l’Atlantico e l’Indiano, a Cape l’Agulhas.

Pur essendo Africa, le strade sono tenute bene, sono quasi sempre ampie e non ci sono pedaggi da pagare (tranne per accedere ai Parchi e alle riserve naturali). L’unico pericolo sono gli animali che vagano in cerca di cibo, incuranti delle auto.

Siamo stati in Sudafrica a Giugno, quando per loro inizia l’inverno: il clima è piuttosto freddo ma è il momento ideale per chi cerca un pò di pace. In questo periodo molti sudafricani si spostano altrove per le vacanze e il turismo è poco, quindi abbiamo potuto viaggiare per strade chilometriche incontrando solo qualche cacciatore in cerca del pasto del giorno e passeggiare per spiagge lunghissime in compagnia solo dell’ombra dei nostri corpi.

Abbiamo sempre alloggiato in hotel di livello base, tranne a Stellenbosch, dove ci siamo concessi il lusso di un wine resort, per iniziare il giorno dopo con un’ottima degustazione di vini locali.

Il Sudafrica è stata anche una sorpresa gastronomica: pagando pochissimo abbiamo cenato a base di ottimo pesce e carni squisite, per di più cucinate secondo le antiche tradizioni locali, con sapori e colori impossibili da dimenticare. Ricordatevi che è uso comune lasciare mance, non solo ai camerieri ma anche ai benzinai.

Se qualcuno vi dirà che non è raccomandabile andare in Sudafrica da soli, raccontategli di noi e fategli cambiare idea. Unico consiglio: a Cape Town, la sera, evitate di uscire con macchine fotografiche e mappa della cittá. Capiranno che siete turisti e vi si avvicineranno in cerca di cibo e soldi.

You can’t lose it: la Robberg Nature Reserve di Plettenberg Bay. Qui camminerete per chilometri a picco sul mare, nel silenzio più totale, interrotto solo dai rumori della natura.

roberg